Il nostro Paese è famoso nel mondo per numerose tipologie di prodotti Made in Italy: dalla moda al cibo, dalle auto sportive ai vini. Parliamo ovviamente di prodotti di livello, marchi famosi ed etichette riconoscibili. In merito a queste ultime, in particolare quelle che si trovano sulle bottiglie di vino, c’è davvero un mondo ancora da scoprire. Non tutti sanno, infatti, che l’Italia vanta oltre 350 vitigni autoctoni, molti dei quali vengono dalla Tuscia. Grazie anche all’Università degli Studi della Tuscia – che negli ultimi trenta anni si è dedicata allo studio delle varietà locali – molti produttori di questa bella zona del Lazio hanno di recente riscoperto antichi vitigni che, in purezza, producono ancora vini eccellenti dal gusto assolutamente contemporaneo. Lo stesso risultato viene raggiunto anche con le varietà più giovani e con i blend perché la Tuscia – come gli Etruschi e gli antichi Romani sapevano già – ha un terroir eccezionale.

vini della tuscia

Nomi affascinanti, gusto eccellente

Molto affascinante è la storia legata al vino Est! Est!! Est!!! prodotto a Montefiascone, vicino al Lago di Bolsena. Secondo la leggenda, nel 1111 – mentre viaggiava verso Roma con Enrico V di Franconia – l’Arcivescovo tedesco Johannes Defuk era solito mandare il suo servo Martino in avanscoperta con il preciso incarico di scovare ed assaggiare i vini migliori. I due avevano concordato un segnale in codice: qualora Martino avesse trovato del buon vino, avrebbe dovuto scrivere “Est”, ovvero “c’è” vicino alla porta della locanda. Quando arrivò a Montefiascone il vino che trovò era così buono che accanto all’ingresso della taverna scrisse “Est! Est!! Est!!!”.  L’euforia del buon Martino risulta comprensibile anche ai giorni nostri: basta assaggiare questo vino bianco secco, perfetto – servito freddo – con antipasti e piatti a base di pesce e carne bianca.

Spostandosi verso ovest, lungo la costa del lago di Bolsena, anche Marta è indubbiamente una meta attraente per gli amanti del buon vino. Nella campagna che circonda questo antico borgo di pescatori viene infatti prodotta la famosa Cannaiola: un rosso leggermente dolce che scalda i pomeriggi autunnali in abbinamento ai tipici tozzetti o alle castagne arrostite sul fuoco. Il Canaiolo è un vitigno talmente antico che rimane difficile tracciarne con precisione l’etimologia: una delle versioni più accreditate, la fa risalire al Latino dies canicularis, ovvero i giorni più caldi dell’estate che precedono l’invaiatura. Di colore rubino-violaceo, la Cannaiola accarezza il palato con una vena dolce ben modulata dalla freschezza e dalla sapidità derivanti del terreno vulcanico in cui il vitigno viene coltivato. Ottimo in abbinamento a formaggi, salumi e dolci a base di pasta frolla.

vini della tuscia

I terreni intorno al lago di Bolsena ospitano anche un altro grande vitigno, famoso in tutto il mondo: l’Aleatico. Prodotto nelle vicinanze di Gradoli, questa varietà proviene originariamente dall’antica Grecia anche se ormai viene ufficialmente riconosciuta come Italiana al 100%. Sebbene la sua uva rossa sia in grado di produrre vini secchi, l’intensità aromatica dell’Aleatico viene esaltata da una vinificazione che ne privilegia la corposità e l’amabilità. In anni recenti, alcuni produttori locali hanno sperimentato con notevole successo anche una versione in bianco che al palato si presenta fresca, minerale, quasi sapida. Ottimo come vino da meditazione, l’Aleatico rosso liquoroso si sposa alla perfezione con formaggi stagionati e pasticceria secca.